C’è un drago in cielo, ma a te sembra una pagoda

(Ode al valore immaginifico delle nuvole)

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La pareidolia è il processo psichico consistente nella elaborazione fantastica di percezioni reali incomplete, non spiegabile con sentimenti o processi associativi, che porta a immagini illusorie dotate di una nitidezza materiale (per esempio, l’illusione che si ha, guardando le nuvole, di vedervi montagne coperte di neve, battaglie, ecc.) [definizione tratta dal Vocabolario Treccani]

In altri termini, la pareidolia è il fenomeno per cui vediamo forme varie – volti umani, animali, oggetti – nelle nuvole (o in altre immagini disordinate che però a noi qui non interessano).

Chissà quante volte avrete guardato qualche nuvola, dicendo che sembrava un drago, o al limite un cane, per sentirvi rispondere da chi vi stava accanto che pareva di più una fetta di cocomero, o forse uno squalo. Voi vi siete sforzati, ce l’avete messa tutta, avete inclinato la testa e socchiuso gli occhi, vi siete persino scambiati di posizione con la persona vicina per avere il suo punto di vista… ma quella nuvola sembra proprio un drago. O, al limite, un cane.

Queste nuvole nello splendido cielo della Val d'Orcia sembrano una bellissima ragazza sdraiata
Una nuvola a forma di ragazza dai capelli lunghi che, sdraiata, guarda il suo smartphone. No, non ho bevuto nemmeno un goccio di Brunello.

Anzi, ora che ci fate caso, l’ammasso di vapore che il vento sposta e trasforma ha più l’aspetto di un tavolino a tre gambe, con sopra un pollo arrosto. Nel frattempo, il vostro vicino – imperterrito – continua a sostenere che trattasi di fetta di cocomero. Al più, è una fetta di cocomero che insegue un drago, ma lo dice proprio per farvi contenti.

E così, mentre a terra i campi, gli alberi e le colline sono immobili, uguali a se stessi da secoli, in cielo si rincorrono forme fantastiche e immagini stravaganti e strabilianti, sempre diverse. La Val d’Orcia assiste estasiata al carosello visionario che si sviluppa sopra di lei e la rende ancora più bella e magica.

Il bello delle nuvole è proprio questo: non solo rendono colorati e dinamici gli altrimenti monotoni e monocromi cieli azzurri, ma risvegliano la fantasia, facendoci vedere in esse forme che non hanno, se non nella nostra testa. È come guardare un artista che inizia a disegnare qualcosa e cambia improvvisamente soggetto così, all’improvviso, prima di averla completata. E poi cambia ancora, e ancora, e ancora, a ogni colpo di vento.

Brunello di Montalcino, anche senza averne bevuto un goccio si vede nelle nubi un'aquila o una mano con l'indice puntato
Un’aquila con le ali spiegate? Oppure un dito che punta l’angolo superiore sinistro dello schermo?

Le nuvole scatenano un susseguirsi di visioni immaginifiche che sorgono nella nostra mente inaspettate e ci ricordano che abbiamo la capacità di guardare la realtà con gli occhi della fantasia, di analizzare le cose usando non solo la razionalità, che pure è tanto importante. È una dote che abbiamo usato tanto da bambini ma che poi abbiamo spesso trascurato, se non abbiamo avuto la lungimiranza di coltivarla anche da adulti.

Vedere oltre e vedere altro è spesso la chiave per ottenere risultati apparentemente impossibili, usando mezzi e strategie sorprendenti. Trovate la vostra poltrona naturale qui, in un posto qualunque tra Radicofani e Montalcino, accomodatevi e godetevi lo spettacolo.


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