Torrenieri, la porta nord della Val d’Orcia

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Per chi proviene da nord, la Val d’Orcia inizia a Torrenieri, frazione del comune di Montalcino.

La Cassia è la via maestra, è lei che bisogna seguire per arrivare in Val d’Orcia provenendo da Siena. Due sole corsie, una per ciascun senso di marcia, da percorrere a velocità rigorosamente moderata per cominciare a riempirsi gli occhi con la bellezza dei luoghi. Poco male se qualche autotreno o pullman vi rallenta: non siate ansiosi nella ricerca di un punto adatto per sorpassare, ma rilassatevi e godetevi il viaggio.

Una volta lasciato il bellissimo borgo di Buonconvento, percorsa una manciata di chilometri in direzione sud verso Roma, Torrenieri vi dà il benvenuto in Val d’Orcia.

In mezzo a campi e vigne, con un passato industriale (sì, industriale) e una stazione ferroviaria che oggi vede transitare solo i convogli a vapore del Treno Natura – e presto anche l’Orient Express… – Torrenieri è dolce e silenzioso, gentile e laborioso. È essenziale e non mondano, è luogo di riposo e di ricarica per ritemprarsi dopo una lunga passeggiata o un impegnativo giro in bici e per preparare la prossima uscita. È la gemma grezza che non ti aspetti di trovare, il segreto ben nascosto, il luogo perfetto da adibire a campo-base per le vostre escursioni in Val d’Orcia.

Per Torrenieri passa la Via Francigena, il cui percorso coincide per un lungo tratto con la vecchia Cassia: un tracciato così bello da sembrare irreale o magari finto, creazione dei più grandi scenografi di Hollywood. Fino a San Quirico d’Orcia, è un tripudio senza fine di colline e alberi, valli e poderi ordinati, file di cipressi e sentieri ripidi che conducono in luoghi remoti e silenziosi che paiono appartenere a sei o sette secoli fa.

La strada è un sinuoso balcone a volte con le tende chiuse, quando gli alberi sono fitti e nascondono l’orizzonte, altre spalancate su panorami dipinti delle mille tonalità del verde, del marrone, del giallo, secondo le stagioni. Allora lo sguardo vola per chilometri e scorge Montalcino e San Quirico in lontananza.

Montalcino, sei o sette chilometri a est in linea d’aria, è una sirena adagiata su uno scoglio alto e piatto, dal quale domina la valle sottostante. Bello e imperioso, Montalcino, casa del Brunello e del Rosso, due vini che hanno convertito più d’un astemio e donato sana allegria a chi non s’è negato uno o due o cinque sorsi di quel nettare color rubino.

San Quirico d’Orcia, a sud, è dove vi condurrà la vecchia Cassia, se non vi priverete del piacere di percorrerla per 6,5 chilometri. Seimilacinquecento metri in cui sarete travolti dalla bellezza del paesaggio, vi perderete nel silenzio assoluto rotto solo dal canto degli uccelli e dal frinire delle cicale, vi inebrierete dei profumi della terra e dell’erba, del grano e dei papaveri.

Di auto ne vedrete pochissime, per fortuna. Di ciclisti, invece, molti di più. Da marzo a ottobre, sono numerosi anche i viandanti e i pellegrini che percorrono la Francigena, ed è bello scambiare un saluto e qualche parola con persone provenienti da ogni angolo del pianeta.

La Via Francigena fino a San Quirico d’Orcia è solo uno dei tanti percorsi in mezzo alla natura che partono da Torrenieri: si può andare verso Pienza, Chiusure, Montalcino, o magari avventurarsi – in bici, a piedi, o in moto – lungo le strade bianche dell’Eroica.

Chi ama la natura, qui non s’annoia di certo.

Benvenuti alla porta nord della Val d’Orcia.


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